Esporare il possibile

Percorso di partecipazione ‘Palmaria nel Cuore’.
Martedì 12 Giugno Porto Venere.


Il giorno martedì 12 Giugno dalle ore 10.15 a Porto Venere presso la sede del Comune si è svolto un incontro operativo dedicato alla FASE 2 del Programma di valorizzazione dell’Isola della Palmaria.
La giornata - alla quale hanno partecipato l’Architetto Giorgia Ottolini come delegata del Comune, i rappresentanti del Tavolo Tecnico e lo staff dell’advisor tecnico - è stata seguita da una cinquantina di persone, compresi gli studenti di due classi terze del Liceo "Vincenzo Cardarelli" della Spezia, sezione di ‘Architettura’ e indirizzo ‘Costruzioni, Ambiente e Territorio’ (CAT).
Lo scopo della giornata è stato quello di svolgere un percorso partecipato che ha visto gli stakeholders confrontarsi al fine di fornire proposte ed indicazioni utili all’elaborazione di scenari da parte dell’advisor tecnico.
I lavori si sono svolti prevalentemente in tavoli tematici che, ‘mappe alla mano’, hanno prodotto suggerimenti e idee fattibili e coerenti con gli obiettivi programmatici.

PLENARIA
I lavori sono iniziati intorno alle ore 10.30 con una plenaria.
Dopo i saluti da parte della coordinatrice del percorso partecipativo, è intervenuta l’Arch. Giogia Ottolini, in veste di coordinatrice del Tavolo Tecnico.
Nel suo breve intervento ha sottolineato alcuni elementi:
- l’imminente passaggio dalla FASE 1, giunta a termine, alla FASE 2
- la validazione delle analisi relative alla Fase 1 da parte del Tavolo Tecnico. Analisi disponibili sul sito della Regione Liguria
- rispetto alla bozza precedente le schede degli immobili sono state redatte con le indicazioni sullo stato del bene e le relative indicazioni normative

L’Arch. Ottolini ha chiuso il suo intervento ricordando che nella predisposizione degli scenari sarà fondamentale tenere sempre presenti le linee di indirizzo, approvate dalla Cabina di Regia, che all’interno del processo riveste un ruolo politico e programmatorio.
A seguire è intervenuto l’Arch. Roberto Leone, responsabile Beni Architettonici della Liguria, Soprintendenza, che ha evidenziato l’importanza dell’analisi approfondita degli immobili realizzata dallo Studio LAND.
Tale analisi risulta fondamentale per verificare l’interesse per ciascun cespite.
L’età del bene risulta un criterio fondamentale, infatti, gli immobili con un’età maggiore di settant’anni sono sottoposti a tutela a prescindere dall’analisi, mentre per quelli con un’età inferiore ai settant’anni la tutela va giustificata dall’analisi.
Per la Soprintendenza l’analisi degli immobili interessa tutti i beni della Palmaria, non solo quelli oggetto del protocollo d’intesa Marina Militare – Comune di Porto Venere.
L’Arch. Leone ha chiarito, inoltre, che i beni appartenenti al sistema difensivo dell’Isola sono tutti sottoposti a tutela, mentre quelli che presentano funzioni secondarie permettono un’eventuale maggiore libertà di intervento. Prima della divisione in tavoli sono state fornite alcune indicazioni metodologiche:

Proposta di divisione in tavoli di lavoro:
1. Turismo sostenibile
2. Patrimonio storico-culturale, UNESCO
3. Agricoltura

Metodo di elaborazione degli scenari tenendo conto:
- della fattibilità economico-finanziaria
- della fattibilità gestionale
- della fattibilità in relazione alla normativa esistente

Elementi non trascurabili:
- La valorizzazione delle peculiarità dell’isola
- La ricerca di soluzioni innovative alle problematiche attuali, che portino ad armonizzare la tutela dell’isola con lo sviluppo socio-economico
- L’integrazione reciproca, ovvero sulla necessità di creare sinergie operative tra turismo, agricoltura, tutela e valorizzazione del patrimonio storico

Obiettivi programmatici:
1. turismo sostenibile: il sostegno a prodotti innovativi, di alta qualità rivolti al mercato nazionale ed internazionale,
2. valore identitario della Palmaria per rafforzare il senso di comunità, il rapporto con il mare e la marineria (Marina Militare); 3. consumo zero di suolo, il recupero del costruito esistente mediante l’utilizzo di tecnologie bio-climatiche
4. recupero della funzione agricola delle aree vocate
5. mantenimento e potenziamento dei valori riconosciuti dal Sito UNESCO, dalla rete Rete Natura 2000, dal parco regionale
6. l’autonomia energetica dell’isola
7. accessibilità con di forme di trasporto ecosostenibile via terra e via mare,
8. massima riduzione dei rifiuti

SINTESI DEI LAVORI DEI TAVOLI
TAVOLO AGRICOLTURA
Relatore scelto dal gruppo Gianfranco Bianchi
Tavolo era composto da proprietari e conduttori agricoli di imprese presenti sull’Isola Palmaria; persone che ci tengono a sottolineare di essere incuranti dei costi e veri appassionati.
La loro analisi parte da una particolare attenzione alla tutela della biodiversità, alla sua valorizzazione, al superamento dei problemi gestionali e infrastrutturali delle aziende agricole.
Nell’intervento Gianfranco Bianchi ha evidenziato, che non si può contare sulle risorse pubbliche, mentre bisogna sfruttare bene le risorse comunitarie e il Piano di Sviluppo Rurale (PSR).
L’amministrazione non deve ostacolare con la burocrazia e deve fornire una normativa che consenta alle aziende agricole di operare e di non perdere l’entusiasmo.
Occorre collaborazione per creare condizioni le normative per riattivare l’economia agricola dell’isola, rispettando la nostra storia di questo paesaggio.
Storia che comincia nel 2002 quando si sono costruito le prime aziende agricole sulla Palmaria.
Nel 2004 si è formata l’associazione ‘Hotel Paese isola Palmaria’.
Nel 2007 le aziende agricole erano 7 e sono state poste le basi per un piano destinato alle zone a sviluppo e produzione agricola (zone APA), senza pianificare sulle aree libere dell’Isola sulle quali si sarebbe potuto fare qualcosa di diverso come il recupero dell’incolto e la storicità dei terreni.
Il progetto, però, nel 2009 si è arenato e bloccato e tuttora è giacente al Parco.
I partecipanti al Tavolo auspicano pertanto di riprendere il piano, attualizzarlo con un progetto di adeguamento urbanistico, che permetta lo sviluppo agricolo, oltre ad infrastrutture e accessi.
Affermano con forza il loro ruolo ("stiamo facendo volontariato a vari livelli) che comporta una fatica immane realizzare produzioni minime.
Lamentano l’assenza di infrastrutture e accessi e l’impossibilità di realizzare depositi attrezzi.
"Se siamo qua – ribadiscono con forza - è per dire che noi siamo a disposizione, ma bisogno aiutare chi fa agricoltura ad avere entrate di prodotti ex agricoli.
E quindi bisogna creare le condizioni di equilibrio come avviene in Toscana con le aziende agrituristiche".

Riassumendo le proposte per lo scenario AGRICOLTURA
- la necessità di una programmazione urbanistica puntuale per l’isola Palmaria per l’attività agricola e le attività connesse
- un progetto di miglioramento dei fondi agricoli
- la realizzazione delle strutture necessarie alla gestione e manutenzione dei fondi agricoli
- l’adeguamento delle infrastrutture esistenti a supporto delle attività aziendali e della sicurezza (viabilità interpoderale e di collegamento tra le varie aziende)
- la progettazione di adeguati accessi alle aziende
- l’impulso allo sviluppo delle attività connesse all’agricoltura per favorire il mantenimento delle attività agricole primarie (agriturismo)
- la realizzazione delle urbanizzazioni primarie
- la realizzazione di un frantoio consortile (proposta già presentata in passato).

TAVOLO TURISMO SOSTENIBILE E AMBIENTE
Relatori Ennio Corte e Angela Rollando
Il tavolo ha visto la partecipazione di numerosi soggetti, tutti molto interessati e partecipativi.
Dal tavolo sono emerse le seguenti considerazioni utili alla creazione dello scenario di sviluppo TURISMO SOSTENIBILE E AMBIENTE di seguito sintetizzate.

Rispetto alle proposte di sviluppo, ai tematismi e alla valorizzazione delle risorse disponibili, si è evidenziato di basare lo scenario su:
- sostegno all’agricoltura sostenibile, su fasce terrazzate e in particolare all’olivicoltura
- valorizzazione delle aree "naturali", non agricole, con la creazione del Parco-giardino di terra e di mare: tutela della biodiversità.
- sostegno e valorizzazione dell’escursionismo lento, sulla rete sentieristica della Palmaria, regolamentazione delle mountain bike e del trail running.
L’escursionismo lento come strumento di valorizzazione turistica dei valori ambientai e storico culturali dell’isola.
- sostegno allo sviluppo di attività sportive connesse al mare, nuoto, vela, kayak, e alla pesca sostenibile.
- valorizzazione della Cava di portoro, elemento caratterizzante dell’isola, con valore storico-culturale.

Come interventi necessari alla creazione dello scenario si sono evidenziati
- creazione di un Museo del mare
- realizzazione di strutture ricettive piccole e diffuse, da ottenersi attraverso il recupero del patrimonio esistente. Strutture con alto valore storico-culturale e funzionali a periodi di soggiorno di lunga durata.
- creazione di nuove strutture di ristorazione, adeguate ai diversi target, e da localizzare sempre all’interno del patrimonio edilizio da recuperare.
- recupero della cava in termini di ricettività e infrastruttura per eventi
- valorizzazione dell’area del Terrizzo come punto di accesso, con servizi di accoglienza e informazione, creazione di un punto informativo, e di un presidio medico
- valorizzazione della rete escursionistica come rete infrastrutturale dall’elevato valore ambientale storico-culturale
- miglioramento dell’accessibilità attraverso con particolare riferimento al servizio dei battelli (maggiore frequenza in inverno, servizio serale estivo)
- collocare in Palmaria la sede di un centro di formazione per consentire una maggiore conoscenza degli elementi peculiari dell'isola

Tra gli ostacoli principali alla realizzazione dello scenario si è evidenziato
- il Protocollo "Marina -Comune" e quindi la necessità di rivederlo e migliorarlo in tempi brevi per non ostacolare il processo di sviluppo integrato e sostenibile che ci si aspetta dal masterplan.
Miglioramento del protocollo a vantaggio del Comune, ovvero dell’uso pubblico del patrimonio esistente
- la presenza di vincoli, percepiti come ostacoli e non come indicazioni per lo sviluppo sostenibile. Maggiore armonizzazione tra interventi dello scenario e normativa Per l’attuazione dello scenario sono stati indicati i diversi soggetti, portatori di interessi e potenziali gestori degli interventi:
- il Parco,
- il Comune,
- la Marina Militare,
- gli imprenditori privati,
- realtà piccole e possibilmente locali,
- i Battellieri,
- le associazioni,
- le realtà di Volontariato,

Il Masterplan è stato indicato come lo strumento funzionale alla realizzazione dello scenario di sviluppo "turismo sostenibile e ambiente", sebbene necessiti di un referente operativo, una persona fisica che possa fornire assistenza tecnica ai soggetti interessati, presente presso il Comune di Porto Venere, La scala di attuazione dello scenario sarà l’isola Palmaria, ma fondamentale sarà integrazione con l’area vasta circostante e in particolare il territorio comunale di Porto Venere, il Golfo della Spezia, l’area del Parco dell’Appennino tosco-emiliano, del Parco delle Apuane, in modo da creare sinergie operative ed evitare conflitti con le realtà turistiche esistenti.
Interessante sottolineare gli spunti forniti dai ragazzi del Liceo "Cardarelli" della Spezia che si sono fatti interpreti delle esigenze dei giovani.
Dal loro punto di vista è importante non trascurare il mare come riscorsa: vela, kayak, sea watching sono solo alcune delle possibilità.
Importante potenziare anche il turismo:
- punti informazioni-accoglienza,
- uso degli edifici recuperati ai fini di ristorazione e soggiorno (albergo diffuso),
- il potenziamento dei collegamenti
- realizzazione di luoghi di ritrovo e svago come una discoteca nella cava di Portoro.
La fattibilità economica resta un punto debole che i ragazzi vedrebbero superabile se ci fossero un coinvolgimento attivo di investitori privati locali, anziché grandi capitali esterni.

TAVOLO PATRIMONIO STORICO-CULTURALE
Relatore Rosangela Natta
Nel tavolo di lavoro "PATRIMONIO STORICO-CULTURALE, UNESCO" erano rappresentate molte associazioni che svolgono le loro attività in Palmaria, anche al servizio dei turisti, delle Scuole e degli studenti di diversi Atenei e Politecnici.
Il confronto si è focalizzato sulla valorizzazione dell’immenso patrimonio architettonico - paesaggistico - culturale e sulle problematiche gestionali esistenti.
Nella sua sintesi la relatrice ha sottolineato come un qualsiasi scenario non potrà rinunciare alla tutela della storia militare dell’isola: la rete delle fortificazioni ha una valenza non solo architettonica.
Così come non si può trascurare la tutela dei valori ambientali dell’isola.
A più riprese è stata sottolineata la preoccupazione rispetto a una mole eccessiva di turisti che possono raggiungere la Palmaria come accade in certi momenti alle Cinque Terre.
La richiesta è comunque quella di aumentare l’accessibilità, anche con più traghetti, ma senza consentire un’affluenza eccessiva con picchi insostenibili.
Buona l’idea di una scuola di vela e in generale gli sport a livello marittimo, da prevedere in modo tale da evitare un carico eccessivo sulla costa.
No ai porticcioli, quindi. Altra idea è un itinerario escursionistico che valorizzi la cava e la cosiddetta via del marmo.
La Palmaria si presta ad ospitare un centro di alta formazione o semplicemente una sede didattica che possa consentire alle giovani generazioni e ai "turisti della domenica" di avere una conoscenza dell’isola stessa ("paesaggio didattico" n.d.r.) Lo sviluppo della Palmaria deve essere lento: non si può pensare che in due tre anni l’isola muti completamente volto, e probabilmente non è quello che bisogna ricercare.
Non si esclude uno scenario che metta al centro silenzio e buio che dovranno essere conservati come tratto distintivo dell’isola Palmaria del futuro.

Dal tavolo, quindi, sono emersi i seguenti elementi
- la tutela della storia dell’isola, come sistema di fortificazione da inserire nelle varie visite far conoscere la testimonianza dei diversi periodi storici
- la richiesta di tutela dei valori ambientali terrestri e marini,
- maggiore potenziamento dei traghetti, cercando di evitare eccessivo affollamento
- la valorizzazione delle scuole di vela, senza creazione di nuove infrastrutture
- la valorizzazione della via del portoro, un’emergenza dell’isola, il primo vincolo posto a Palmaria fu nel 1940, proprio per la salvaguardia delle cave di portoro
- la creazione di sede di formazione, di ricerca, di attività didattica
- una rete infrastrutturale da creare con grande attenzione alla tutela (fognature, rete idrica, gas, servizi igienici, anti-incendio, area attrezzata per l’attesa traghetti)
- analisi e gestione dei flussi
- ricerca di contributi pubblici se possibili, e sostegno ad attività private che riescano ad auto alimentarsi
- la necessità di mantenere l’isola buia e silenziosa (il così detto "scenario zero")


ALTRI INTERVENTI DURANTE LA PLENARIA FINALE
Sintesi dell’intervento dell’Architetto Andres Kipar
L’Architetto Kipar ha iniziato sottolineando il valore della partecipazione e salutando in particolare i ragazzi presenti.
Ha poi ricordato come le questioni da affrontare non hanno una sola dimensione, ma sono complesse. "La domanda - sottolinea Kipar - è come governare, come vivere, come conservare, e nello stesso tempo come trasformare questa complessità.
Altro aspetto lo possiamo sintetizzare con il concetto "project to protect": senza progetto non c’è speranza di protegge qualcosa.
Quindi il tema del Masterplan, del piano strategico, è legato non a "drogare" una situazione, non legato a lanciare la Palmaria chissà dove, ma a intercettare la Palmaria nella situazione nella quale si trova oggi.
Intercettare vuol dire capire, vuol dire valutare a che punto siamo nell’evoluzione. Il punto è che qui non c’è la "costruzione", ma la "coltivazione" e senza la coltivazione non andiamo da nessuna parte.
Ma come si fa a farlo se si pensa al proprio piccolo orizzonte e al proprio piccolo interesse? Un masterplan non può cambiare le cose, al massimo può metterci su un binario, può essere contenitore di convergenze.
Si sente dire che alla Palmaria deve rimanere tutto così. Ma che cosa deve rimanere così: il degrado? L’abbandono? No non deve rimanere tutto così! La natura non dorme mai, è trasformazione continua, e non possiamo permetterci di perdere ulteriormente la biodiversità.
La Palmaria oggi è infinitamente più povera di anni fa dal punto di vista della diversità biologica. La scienza non è un'opinione e allora bisogna intercettare le possibilità di sviluppo.
Vi sono grato per i tre tavoli, ora bisogna sentire un po’ di scenari, perché nessuno pensa a dover spingere in una direzione, ma dobbiamo in qualche maniera tener aperto questo faro verso lo sviluppo basato sulla coltivazione.
Va dato atto ai privati affinché possano essere coltivatori di un’isola, coltivatori di un paesaggio e come tali avere un benefico.
La Svizzera, da 22 anni, paga i suoi coltivatori affinché mantengano l’assetto. Se riuscissimo a fare altrettanto potremo riprodurre qualcosa di analogo alla Palmaria.
Se poi per ogni tema, se per ogni aspetto riuscissimo ad avere una coltivazione, sono sicuro che potremmo avere anche una coltivazione della storia.
Infine vorrei sottolineare che non saremmo oggi qua se non avessimo un chiaro input: il patrimonio UNESCO. Sento troppo spesso dire "per noi va bene così".
Non c’entra "noi": è patrimonio mondiale e un po’ di responsabilità bisogna sentila.
Bisogna agire con la giusta cautela, con la giusta lentezza se volete – io sono un fautore della lentezza – ma con una linea molto chiara che garantisca, non l’abbandono, ma la continua coltivazione dell’isola se pur con mezzi completamente diversi". Al termine l’Arch. Kipar ha lasciato la parola al Dottor. Alberto Brizio, incaricato dalla Regione per le tematiche UNESCO: "In Palmaria ritroviamo un patrimonio che è un insieme di cose che si esplicitano in un patrimonio sia costruito, monumentale, sia naturale.
Il sito Cinque Terre, Porto Venere e Isole del Golfo va osservato, conservato e sviluppato nella prospettiva Unesco che è olistica e omnicomprensiva.
Al termine dell’esposizione dei relatori è stata sollecitata la platea.
E’ così stato registrato l’intervento di Franco Talevi, ex sindaco di Porto Venere eletto consigliere comunale d’opposizione alle ultime recenti Amministrative.
Talevi ha posto l’attenzione sul problema che sta a monte, quello del Protocollo firmato a suo tempo fra Comune di Porto Venere e Marina Militare: "Un accordo inaccettabile che dovrà essere cambiato.
Si mette mano con soldi pubblici a strutture piene di vincoli.
Si pensi che il Terrizzo, unico vero e proprio luogo di comunità, rimane della Marina quando dovrebbe essere il primo bene a tornare pubblico".
Verifica la mancanza di altri interventi, la plenaria è stata sciolta.